OMELIA IV DOMENICA DI PASQUA

Anno A    LETTURE: At 2,14a.36-41; Sal 22; 1 Pt 2,20b-25; Gv 10,1-10GIORNATA

MONDIALE DI RIFLESSIONE E DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI

 

E’ la domenica del Buon Pastore: Gesù risorto, il vivente in mezzo a noi, dilata la sua vittoria sul mondo, attraverso la vocazione che ogni cristiano, membra viva del suo Corpo Glorioso,  è chiamato a vivere, come frutto del Battesimo.

“Andate” è l’invito della Pasqua e “fate discepoli nel mondo intero”, e questo con la vostra vita, e la “vostra vita” è la chiamata che Dio riserva a ciascuno di noi per vivere da adulti la nostra fede:  Matrimonio e Verginità consacrata: Due modi di porsi nella Chiesa che si sostengono reciprocamente, come ogni dono dato al singolo per il bene di tutti, che chiedono di essere vissuti non per realizzare un nostro buon progetto, ma per costruire il regno di Dio.

Ogni vocazione è grande, ogni vocazione è degna di rispetto e di stupore, poiché è “chiamata”. Un Altro ci stima a tal punto da offrirci un compito a nome Suo: Non ha paura delle nostre povertà, dei nostri possibili tradimenti, ci assicura la Sua presenza “io sarò con voi sino alla fine dei tempi”.

Se ogni vocazione è grande, oggi la Chiesa vuole invitarci a guardare con particolare attenzione alla vocazione Verginale per il regno. Della Famiglia, del Matrimonio, infatti, riserva altri momenti non meno significativi e importanti durante l’anno liturgico.

Di questa chiamata oggi è importante per tutti riscoprirne “la stima” per la fecondità che ad essa è riservata, quel centuplo, che assieme a persecuzioni, il Vangelo promette. Oggi nel suo messaggio Papa Francesco sintetizza il suo richiamo in uno slogan efficace, perché vero: “Datevi al meglio della vita!”.  Certo, noi sacerdoti, noi consacrati, dovremmo testimoniarlo con l’entusiasmo del nostro vivere, per affascinare: nessuno si innamora di una vita scialba!  Ma l’amore alla propria vita chiede il coraggio di saper leggere i segni che Dio manda e dopo il dovuto lavoro trarne le relative conseguenze, senza scandalizzarsi dei limiti umani, andando oltre.

Il mondo non aiuta con le sue proposte, più immediate, ma alla fine incapaci di dare quel compimento che il cuore cerca.  L’esperienza cristiana, meno immediata,  più radicale nella sua proposta non manca di essere vista e sperimentata nella sua bellezza da chi veramente cerca … Quanti uomini e donne, felici,  fecondi per sé e per il mondo abbiamo attorno, perché hanno scelto di vivere seguendo la chiamata del Signore,  a cui guardiamo soprattutto nei momenti difficili, a cui chiediamo la compagnia vera nei momenti in cui nessuno ci si pone accanto, perché non ha nulla da guadagnare.

Nell’odierna liturgia San Pietro ricorda: “ Carissimi, se, facendo il bene, sopporterete con pazienza la sofferenza, ciò sarà gradito davanti a Dio. “ Gesù  ne ha dato l’esempio. Papa Francesco nel suo messaggio parla di “fatica”insita in ogni vocazione, ma una fatica che è la condizione per una vera costruzione, dove la certezza della presenza del risorto che ci invia, ci potrà continuamente riprendere e come Maria, il cui mese a lei dedicato stiamo iniziando, sapremo innalzare il nostro “magnificat”, perché vedremo comunque le cose grandi che Lui compie per mezzo nostro.

Impegniamoci a leggere in allegato il messaggio del Papa per la giornata mondiale di preghiera per le vocazioni.

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