OMELIA XI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Anno B

LETTURE: Ez 17,22-24; Sal 91; 2 Cor 5,6-10; Mc 4, 26-34

Se domenica scorsa ci si voleva mettere in guardia dal preconcetto, questa domenica invita a guardare con stupore la realtà e a riconoscervi la presenza del “mistero” che conduce nella Sua assoluta libertà, e porta a compimento la storia personale di ciascuno e del mondo intero “ Come, egli stesso non lo sa”.

Se è un “Altro” che agisce e porta a compimento, a me cosa è chiesto? Cerchiamo di identificare alcuni atteggiamenti “attivi” senza i quali ciò che accade rimarrebbe estraneo alla mia vita.

Primo atteggiamento:  Stupore e gratitudine.

Secondo atteggiamento: Adesione, coinvolgimento con l’accaduto

Terzo atteggiamento: Pazienza, seguire al ritmo dell’accaduto.

Il primo atteggiamento è fondamentale: accorgerci che qualcuno è all’opera dentro e fuori nella mia vita… In una società in cui tutti corriamo per costruire il nostro “buon progetto”, fermarci per “leggere” i fatti che accadono, diventa fondamentale. Il Silenzio deve diventare la dimensione del cuore e il silenzio porterà allo stupore, come davanti ad un meraviglioso panorama che ci si para davanti nel cammino della nostra esistenza, imprevisto, gratuito, lì,  proprio per me….

Secondo atteggiamento: Aderire, coinvolgersi. Se davanti al meraviglioso panorama la macchina sfreccia via perché si ha premura per altro, rimarrà poco di quanto sperimentato e poco dopo il tutto sarà riassorbito dalle preoccupazioni del “mio” viaggio, della “mia” meta. Se al contrario ci si ferma e ci si lascia coinvolgere, il nostro essere comincerà ad essere segnato da quella presenza, e comincerà quel cammino che ci aiuterà a scoprire “Il Mistero” che ci sta dietro. Quel panorama…  è ora, oggettivamente, lì per me, quel fatto è accaduto … per me, non l’ho costruito io, mi viene dato, perché qualcuno mi ama… e me lo vuol dire. Nell’esperienza umana sappiamo tutti dove porta il sentirsi amati….

Terzo atteggiamento: Aderire, vuol dire lasciarsi prendere per mano e rispettare i tempi dell’Amore che conosce il ritmo dei miei passi, dei miei tempi, in modo che l’esperienza fatta non rimanga sentimentale, superficiale, ma diventi nel tempo, un tutt’uno con me sino a farlo diventare una dimensione che mi apparterrà per sempre.

E questa nuova dimensione, accaduta, ricevuta è l’ umanità adulta, ricca di quei frutti ricevuti a cui tutti possono accedere per godere anch’essi di un dono dato a me, per me e per tutti.

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