Anno B
LETTURE: Gn 3,9-15; Sal 129; 2 Cor 4,13-5,1; Mc 3,20-35
Il preconcetto è l’atteggiamento che distrugge tutto e impedisce a Dio addirittura di perdonarci (peccato contro lo Spirito).
Gli scribi e i farisei davanti a Gesù, sicuri della loro fede e delle loro tradizioni parlano di un indemoniato. I Parenti di un pazzo, non ha neanche il tempo di farsi i fatti suoi… neanche il tempo di mangiare ….!
E’ il preconcetto della prima lettura: Dio Vi ha proibito del frutto di quell’albero perché sa, che se lo mangiate, diverrete come Lui….! E’ la tentazione per eccellenza di Satana
Paolo portandoci la sua testimonianza afferma:” noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili ma su quelle invisibili.”. La realtà che sperimentiamo è più grande di quanto vediamo ed è sempre canale con cui Dio veicola a noi la sua grazia. Fermarsi al pre-concetto, fermarsi al superficiale, significa impedire a Dio di venirci incontro e provocarci.
Quanto diventa chiara, allora l’affermazione letta: “In verità vi dico: tutti i peccati saranno perdonati ai figli degli uomini e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo, non avrà perdono in eterno: sarà reo di colpa eterna».
Il pre-concetto, la superficialità impediscono a Dio di raggiungere il nostro cuore e di abbracciarlo e di donargli il suo perdono. Il pre-concetto è un muro invalicabile che rende paradossalmente “impotente”lo stesso Dio. Il Suo Spirito, donato nella Pasqua per perdonare i peccati, trova infatti, una libertà che non si coinvolge e rifiuta …
«Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Girando lo sguardo su quelli che gli stavano seduti attorno, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre».
Si può essere parenti e vivere accanto gli uni agli altri impedendo che la loro ricchezza ci cambi, (che è il vero motivi per cui esiste una famiglia, una amicizia …) , Ormai ricchi di preconcetto non c’è posto per altro: “è fatto così …. è inutile …”. Solo se si è “familiari” si vive la vera parentela, quella che genera e rigenera ogni giorno la vita, quella che si mette in ascolto e penetra la realtà e scopre oltre il visibile, oltre il limite umano di ciascuno, la presenza di un Dio che conduce e provoca me che gli sto di fronte.