II DOMENICA DI PASQUA
“della Divina Misericordia”
(Domenica dell’Ottava di Pasqua)
Anno B
LETTURE: At 4,32-35; Sal 117; 1 Gv 5,1-6; Gv 20,19-31
“ Questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede.” Così ci ricorda oggi Paolo.
Ma che cosa è la Fede da essere così potente da vincere il mondo, il male del mondo?
Nel Vangelo di oggi c’è un “incredulo” che viene provocato, e che viene tolto dalla sua distrazione. Con questo aiuto può fare la più bella professione di fede: : «Mio Signore e mio Dio!», e ricominciare quell’avventura che lo porterà ad annunciare ciò che ha sperimentato “sino agli estremi confini del mondo”
A Tommaso non viene rimproverato il desiderio di avere delle prove, ma quella distrazione per cui non sa leggere i segni, e, quanti ne ha avuto dal primo giorno in cui a cominciato a seguire questo Rabbì…!
La fede è la “virtù” che ci fa essere “uno” con Colui a cui offriamo la nostra fiducia, ed è ancora Paolo a ricordarcelo: “Carissimi, chiunque crede che Gesù è il Cristo, è stato generato da Dio; e chi ama colui che ha generato, ama anche chi da lui è stato generato”, e questa unità ci associa alla sua vittoria sul male.
Non per nulla oggi viene donato lo Spirito Santo per rimettere i peccati: “Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
La Domenica “della Divina Misericordia” ha bisogno di fondarsi su questa fede Pasquale. Cercare il perdono che oggi la Chiesa ci offre attraverso i Sacramenti, è riscoprire quella fede che ci fa uno con Cristo e con Lui, uno con il Padre ed essere così come la trinità Santissima luogo di accoglienza e nello stesso tempo luogo di dono della sua Misericordia