OMELIA XX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Anno C

LETTURE: Ger 38,4-6.8-10; Sal 39; Eb 12,1-4; Lc 12,49-57

In questi giorni con la presenza della Sacra effige ferita della BVM di Batnaya, abbiamo toccato con mano che anche oggi la fedeltà a Cristo può costare il martirio. La liturgia di oggi è un richiamo e una ulteriore testimonianza in proposito. Geremia, è il profeta che deve denunciare il tradimento dell’alleanza e il conseguente castigo. Le orecchie dei suoi contemporanei non gradiscono questa continua insistenza, è un giudizio che da fastidio a chi vuol vivere affermando un proprio progetto, per cui la soluzione è semplice, impedire questa predicazione eliminando il Profeta. In un mondo attuale che non è cambiato di molto dai tempi di Geremia, la Parola di Dio, La Persona di Cristo entrando nella storia e non può lasciare tranquilli, perché indica una traettoria, mettendo in movimento, chiede una presa di posizione con tutto ciò che ne consegue: Chi affascinato segue diventa con la sua vita testimone di tutto questo e si pone nel mondo con un giudizio preciso che si scontra con chi, richiamato da quell’esempio è messo in discussione nei suoi comportamenti. A volte questo può diventare una occasione per imparare, a volte uno scontro perché vengono toccati alcuni interessi che non si vogliono ridimensionare. Quando il potere, di qualsiasi tipo, non vuol cedere, ecco lo scontro. Gesù ne indica l’atteggiamento, pur continuando ad amare chi ci sta vicino chiede di bandire ogni compromesso. L’amore, infatti, non può mortificare la Verità, realtà fondamentale che realizza la persona. L’autore della lettera agli Ebrei è categorico: “Non avete ancora resistito fino al sangue nella vostra lotta contro il peccato.” Peccato, la non verità, la menzogna). Attenti ai compromessi in nome di un errato pacifismo!

OMELIA 15 AGOSTO – ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA – Solennità

MESSA VESPERTINA NELLA VIGILIA
LETTURE: 1 Cr 15,3-4.15-16; 16,1-2; Sal 131; 1 Cor 15,54-57; Lc 11,27-28

MESSA DEL GIORNO
LETTURE: Ap 11,19a; 12,1-6a.10ab; Sal 44; 1 Cor 15,20-27a; Lc 1, 39-56

Le letture odierne parlano con insistenza dell’Arca dell’alleanza, quella cassa che conteneva le tavole dell’ Antica Alleanza che Dio aveva stretto con Mosè. Maria diventa la nuova “Arca” Ella, infatti, custodisce in sé Colui che è la nuova Alleanza, che Dio ha concluso definitivamente con il Suo popolo: Gesù, il Figlio del Padre, fatto Carne. Questo grande privilegio è un dono di cui Maria ne è consapevole in tutte le sue conseguenze, che Ella proclama  nel Magnificat; è un dono reso possibile dall’ascolto della Parola di Dio. “Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!»”. E’ un dono, accolto e vissuto che non può che portare al compimento sé, al motivo ultimo per cui siamo stati creati, la felicità eterna.  In Maria si realizza da subito, anche col proprio corpo perché tutti possano “vedere” la fedeltà di Dio alle Sue promesse.

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