1, GENNAIO: MARIA SS. MADRE DI DIO Solennità |
LETTURE: Nm 6,22-27; Sal 66; Gal 4,4-7; Lc 2,16-21 |
II DOMENICA DOPO NATALE |
LETTURE: Sir 24,1-4.8-12; Sal 147; Ef 1,3-6.15-18; Gv 1,1-18
Con questi due momenti si porta a compimento la festa del Natale, la cui celebrazione la chiesa ha dilatato per otto giorni (L’ottava). Il Primo Gennaio, oltre ad essere il giorno degli auguri (vedi prima lettura) è anche la 55° giornata della pace per la quale il Papa ci offre una sua riflessione dal titolo: “Dialogo fra generazioni, educazione e lavoro: strumenti per edificare una pace duratura” I Punti svolti (che possiamo trovare su Internet) sviluppano il tema con questi sottotitoli: – 1. «Come sono belli sui monti i piedi del messaggero che annuncia la pace» – 2. Dialogare fra generazioni per edificare la pace – 3. L’istruzione e l’educazione come motori della pace – 4. Promuovere e assicurare il lavoro costruisce la pace
Il Vangelo narra l’episodio della Circoncisione tradizionale nel popolo ebraico nell’ottavo giorno della nascita: Gesù vive in pienezza la condizione umana espressa dalla tradizione del Suo popolo. Maria, che oggi invochiamo con il nome di “Madre di Dio”, è protagonista di tutto ciò che accade con il silenzio, il modo più vero per penetrare tutte le cose e scorgervi la mano di Dio che accompagna gli eventi a cui offrire il proprio “Si”: “Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.” Questo atteggiamento è fondamentale per ogni vero discepolo se vuole accogliere il Verbo della vita e riconoscerlo nella sua concretezza (udire, vedere, toccare)
§§§§§§§§§§§§§ Nela seconda domenica dopo il Natale, la chiesa ricca del “silenzio” che ha caratterizzato questo avvenimento, approfondisce l’udire, il vedere e il toccare di questa salvezza: quel bambino adorato nel presepio è Colui che rivela all’uomo il Volto del Padre. “Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato.” Quella Sapienza che aveva accompagnato tutta la storia dell’antico testamento, ora ha un volto ed è venuta ad abitare nel popolo eletto. E’ quella Sapienza che ci ha predestinati a essere suoi figli adottivi, secondo un grande disegno d’amore. E’ quella Sapienza che si è fatta Carne e ha posto la Sua dimora in mezzo a noi e chiede di essere riconosciuta e accolta. Da quel momento non è possibile rimanere “neutri” Porta con sé nuova luce sul mondo e sugli uomini, porta con sé un giudizio davanti al quale è necessario prendere posizione con le relative conseguenze: “Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio. Da quel momento la libertà di ciascuno di noi è chiamata a scegliere. La salvezza sarà solo per chi saprà riconoscersi Figlio nel Figlio e accoglierà la luce della vera Sapienza |