OMELIA ASCENSIONE DEL SIGNORE

Anno B – Solennità
LETTURE: At 1,1-11; Sal 46; Ef 4,1-13; Mc 16,15-20

 

“Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.”

E’ l’inizio della Chiesa: l’opera di Gesù continua nell’opera dei discepoli, sostenuta, vedremo domenica prossima dal dono dello Spirito santo.

Un’opera dove ciascuno di noi è chiamato ad esserne protagonista con la propria vocazione battesimale: “Fratelli, io, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto,” , così san Paolo oggi agli Efesini. Continua l’apostolo: “A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo” “Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri, per preparare i fratelli a compiere il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo”

Nella Chiesa non ci sono alcuni responsabili ed alcuni oggetto di questa responsabilità; tutti hanno un compito per l’utilità comune. La lettera clo espliciterà poi, con l’esempio del corpo e delle sue membra: tutte hanno una preziosità, pur nella diversità.

IL Vangelo odierno di  Marco  identifica la vocazione con la capacità di compiere le grandi cose che continuano l’opera salvifica di Cristo. Infatti, dopo aver ripreso i segni con cui Gesù testimoniava la salvezza “venuta tra noi”, conclude con una frase significativa che conferma ancora una volta, se fosse necessario, che la Chiesa e Gesù si identificano a tal punto che i Padri potevano esprimersi dicendo: “Nessuno può dire di avere Dio per Padre, se non ha la Chiesa come Madre” [san Cipriano]: “Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.”

Dunque l’esperienza della Pasqua, di Cristo risorto, in cui siamo stati coinvolti con i Sacramenti della Iniziazione Cristiana ci abilitano a servire con Cristo il mondo perché si salvi.

La festa dell’Ascensione, infine, ci ridice con forza che Cristo sale al cielo ove siede alla destra del Padre (espressione  usata in quei tempi per sottolineare il riconoscimento di una missione portata a termine con grande successo: il vincitore riceveva il premio seduto alla destra dell’imperatore), perché è stato obbediente alla Sua vocazione. A ciascuno di noi toccherà la stessa grazia, se saremo fedeli alla nostra vocazione. “vado a prepararvi un posto”, aveva detto ai suoi discepoli nell’ultima cena, “perché dove sono io siate anche Voi”

Uniti a Cristo nella missione, uniti a Cristo nella gloria del Paradiso.

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