OMELIA DOMENICA DI PENTECOSTE

Anno A – Solennità

MESSA VESPERTINA  NELLA VIGILIA

LETTURE: Gn 11,1-9; Sal 32; Rm 8,22-27; Gv 7,37-39
MESSA DEL GIORNO

LETTURE: At 2,1-11; Sal 103; 1 Cor 12,3b-7.12-13; Gv 20,19-23

 

In questo cinquantesimo giorno di Pasqua, la liturgia ci invita a ritornare al primo giorno in cui gli apostoli chiusi nel cenacolo, incontrando Gesù risorto, ricevono lo Spirito Santo. Lo Spirito, è la presenza che ha animato la loro opera in questi cinquanta giorni, così come ci hanno testimoniato il libro degli Atti, E’ quella presenza che oggi chiede a tutti di ripartire perché il mondo possa ancora essere testimone di quella novità che ha cambiato la storia.

 

Come il popolo di Israele riunito attorno al Sinai, riceve le tavole della prima alleanza, e inizia il grande cammino di elezione che lo porterà alla terra promessa, così il nuovo popolo di Dio, attorno a quel cenacolo, in Gerusalemme,  riceve lo Spirito della nuova ed Eterna Alleanza, che lo condurrà in tutto il mondo a porre i segni della  “creazione nuova” che Cristo ha donato  nel mistero della Sua Morte e Resurrezione.

 

I segni della creazione nuova: le varie letture, sia della vigilia che del giorno, descrivono questi segni e ne indicano l’opera:

– La torre di Babele: le divisioni operate dalla superbia dell’uomo, ricomposte in unità

– Ossa inaridite, infonderò in voi il mio spirito e rivìvrete, ciò che era destinato alla morte, oggi può avere la certezza della vita e della vita eterna.

–  Io effonderò il mio spirito sopra ogni uomo:  e tutti potranno essere profeti, testimoni e protagonisti di questa natura nuova.

– Egli è Colui che viene in aiuto alla nostra debolezza e compie le nostre attese.

– Egli è Colui che ci da un volto, perché con le caratteristiche  che  riceviamo da Lui possano testimoniare le diverse facce della vita d’amore.

La meravigliosa sequenza, cantata dopo la seconda lettura, fa diventare grido, domanda tutto questo

Un grido e una domanda che tengono vivi il nostro bisogno: possa aprire il cuore alla Sua opera di ricostruzione.

 

La Pentecoste che chiude il tempo pasquale, spalanca al tempo della Chiesa: Ora, domenica per domenica, attraverso i Sacramenti ci lasceremo prendere per mano dall’insegnamento di Gesù, che lo Spirito renderà “Parola viva” e insieme come popolo della nuova ed eterna alleanza, cammineremo nel mondo testimoniando la Vittoria di Cristo sul male e sulla morte che abbiamo celebrato nella Pasqua.

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