Anno A LETTURE: Sir 15,15-20; Sal 118; 1 Cor 2,6-10; Mt 5,17-37
“Ma io vi dico:”
Un ritornello con cui dovremmo fare i conti. E, perché? C’è una autorevolezza in queste Parole che prima di dare una indicazione, offrono una testimonianza, che ai discepoli che la sperimentano pare ragionevole, perché rende la vita più umana, affascinante. Mosè, il vecchio legislatore aveva indicato al popolo “bambino,” che cosa NON si sarebbe dovuto fare. Gesù, il nuovo legislatore, al contrario, offre al popolo divenuto “adulto”un cammino positivo, dove nulla del precedente viene cancellato, (il cammino della vita avanza per gradi, si inizia con il non fare del male) ma dove tutto viene portato al massimo grado, perché il cuore umano abbia il suo compimento
Non una imposizione, ma una proposta da giudicare e da accogliere nella libertà “Se vuoi osservare i suoi comandamenti, essi ti custodiranno; se hai fiducia in lui, anche tu vivrai. “.Una proposta da giudicare: solo l’esperienza insegna. L’esperienza di chi ti sta davanti e vive queste cose e ti affascina:”vorrei essere come lui!”. L’esperienza che vivi ogni giorno, dove il cuore ti costringe a dare un giudizio: “ ma ciò che faccio ne vale la pena?” Il male che imperversa e che lo vedi segnare l’uomo con la sua drammaticità, che chiede non solo di essere deprecato, ma vinto con una proposta positiva della propria vita. La domanda di bene per sé e per il mondo, che non può fermarsi a “non fare il male”, ma chiede di aprirsi in una fecondità che arriva alla suprema gioia del dono di sé, fino al dono della vita.
Nella libertà. L’unico atteggiamento che rende umano ogni gesto chiede questa condizione: “Egli ti ha posto davanti fuoco e acqua: là dove vuoi tendi la tua mano.
Davanti agli uomini stanno la vita e la morte, il bene e il male: a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà.”
Ma in che consiste la libertà? Fare ciò che aggrada, o poter fare ciò che realizza? La tradizione umana ha sempre affermato la seconda ipotesi: “ciò che realizza”. E’ per questo che Gesù affermerà: “la Verità vi farà liberi!”. Ciò che è vero per il vostro cuore sia il contenuto delle vostre scelte. Tutto il resto, ciò che è menzogna, vi distruggerà.
La Parola del libro del Siracide, per sostenere questo, continua con un ulteriore approfondimento: “Grande infatti è la sapienza del Signore; forte e potente, egli vede ogni cosa. ” E San Paolo di rimando: “ Parliamo invece della sapienza di Dio, che è nel mistero, che è rimasta nascosta e che Dio ha stabilito prima dei secoli per la nostra gloria (per la nostra realizzazione)…. Dio l’ ha preparata per coloro che lo amano. … a noi Dio l’ ha rivelate per mezzo dello Spirito.”
Sapiente è l’uomo che sa andare in profondità: ogni sua esperienza non la limita al semplice fare, ma di essa ne ricerca continuamente quel Giudizio che lo conduce ad Essere. Chi allora meglio del Suo Creatore può conoscerlo per consigliarlo e indirizzarlo? Infatti: “I suoi occhi sono su coloro che lo temono, egli conosce ogni opera degli uomini.” E se è così, con il salmo saprà pregare. “Dammi intelligenza, perché io custodisca la tua legge e la osservi con tutto il cuore.”