OMELIA II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Anno A  LETTURE: Is 49, 3. 5-6; Sal 39; 1 Cor 1, 1-3; Gv 1, 29-34

 

 

Isaia:  Io ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza  fino all’estremità della terra».

Vangelo: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! ….   E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».

 

Un’altra domenica il cui tema è ancora la “manifestazione”, in cui ancora ,da un fatto concreto e da un testimone concreto, ci viene richiamato chi è quel Bambino che abbiamo adorato nel presepio.

Non ci sono dubbi, come nel giorno dell’Epifania la Parola di Dio afferma: in Lui sta “la salvezza delle Nazioni e il Mistero della Pasqua, l’ “Agnello di Dio”, la porterà a compimento

 

La Parola Salvezza. Questo termine come è  usato oggi dai più,  sembra rimandare  a qualcosa che accadrà domani, dopo la morte di ogni singolo, legata a quella parola”anima”, usata dalla tradizione Cristiana per indicare l’essenza dell’uomo, ma sempre dai più,  talmente “spiritualizzata” da non riconoscerne il senso concreto nella vita del quotidiano.

Ci si dimentica, purtroppo, la “salvezza dell’oggi”. Ci si dimentica di tutto l’umano e del suo cuore che vive ogni giornata nella ricerca del compimento la vita, ci si dimentica vivendo la personale  vocazione. Ci si dimentica che la salvezza dopo la morte è la pienezza di una esperienza già iniziata qui, oggi, perché nulla si improvvisa, tutto è realizzato  in un cammino, in cui il tempo presente dà risalto alla libertà di ogni singolo. E’ questa libertà che sottolinea la grandezza di ciascuno che aderisce così al progetto di Dio per l’eternità. Dio che ama,  non si impone, ma si propone.

 

Che sia importante “la salvezza dell’oggi” lo sta a dimostrare l’ emergere continuo di ideologie con la pretesa di offrire questa salvezza. Visto purtroppo, il loro continuo fallimento, si ripresentano sempre, cercando forme nuove, più accattivanti, legate ad una emergenza del momento, ma sempre incapaci di abbracciare l’anelito di tutto l’uomo, di tutti gli uomini.

 

Oggi sembriamo tutti pazzi per l’ecologia, tant’è che tutto si sta scommettendo su di essa …   Basta un evento naturale straordinario per ricordarci che anche qui, l’uomo si trova impotente, vedi Incendi in Australia, vedi i grandi cambiamenti climatici e le loro conseguenze: Non è che l’ecologia, come ieri l’economia o altri aspetti della vita, non siano importanti, ma rischiano di illudere quando diventano “Dio”, l’unica cosa che conta, risolta la quale tutto si risolve. L’antica tentazione, risolviamo questo problema e saremo felici, risorge continuamente! Abbiamo la capacità di farlo con scienza e tecnica … vedrete il risultato …!.  Intanto in attesa di quel giorno sacrifichiamo al dio della nostra superbia le infinite vittime che quel dio chiede …. La storia insegna! Ogni rivoluzione, nata da un bisogno giusto da assolvere, è spesso finita nel sangue …  questo, segno inascoltato, dovrebbe farci capire che la salvezza dell’uomo passa per altra strada.

 

Che ci sia bisogno del “sangue” per salvarci sembra inevitabile: “Ecco l’Agnello di Dio”, dove questo sangue, però, è quello dell’Amore, è quello di un Dio che sacrifica sé stesso, al posto nostro, e perché “ abbiamo la vita e l’abbiamo in abbondanza”

Forse la soluzione potrebbe essere questa: dare spazio a Lui, che ha pagato per tutti, entrare nella Sua logica d’amore,  dove tutto ha importanza, dove tutto può diventare strada di salvezza, nella misura in cui tutto è riscoperto come mezzo e non come fine.

L’unico fine, infatti, è la nostra salvezza che solo un Dio può donarci!

 

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