OMELIA DOMENICA DI PENTECOSTE

Anno C – Solennità
 MESSA VESPERTINA  NELLA VIGILIA

LETTURE: Gn 11,1-9; Sal 32; Rm 8,22-27; Gv 7,37-39
MESSA DEL GIORNO

LETTURE: At 2, 1-11; Sal 103; Rm 8, 8-17; Gv 14, 15-16. 23-26

 

Si chiude con questa grande festa il tempo della Pasqua, i cinquanta giorni della gioia, e la liturgia ci invita a contemplare il primo grande dono della Pasqua, Lo Spirito Santo.

 

Le lettura, abbondantemente proposte sia nella Messa di Vigilia che del giorno sottolineano i risultati che l’uomo può sperimentare là dove Egli è accolto: Una creazione nuova caratterizzata dall’unità dei singoli componenti e dalla legge che rende possibile questa unità, la legge dell’Amore. Una creazione nuova che risponde pienamente al cuore dell’uomo e del creato che sono in attesa di “un parto nuovo”, direbbe S: Paolo, che porti tutto a compiersi, a realizzarsi. Una creazione nuova per chi ha sete  di umanità vera:

 

Una creazione nuova che ci offre una natura nuova: non più figli di questa nostra carne, ma Figli di Dio, capaci per questo di “opere di Dio”.

 

Parlare di creazione nuova non significa affermare un prodigio che accade quasi per miracolo, ma di un’opera da ricostruzione, in cui Dio rispetta i passi della nostra natura umana e della nostra libertà.  C’è un seme,Il Battesimo, che  precisa il momento dell’inizio, che continua con una proposta da giocarsi dentro il luogo in cui lo Spirito opera, la Chiesa. Quella chiesa che nasce  proprio oggi, Pentecoste, ma che si sostiene e si qualifica con un lavoro che gli atti degli Apostoli, i primi testimoni della Forza dello Spirito che opera, riassumono in quattro atteggiamenti fondamentali. Un lavoro in cui lo Spirito “forgia” la nuova creatura

  • Erano assidui all’insegnamento degli Apostoli (l’ascolto della Parola di Dio )
  • e alla comunione fraterna (la carità intra ecclesiale)
  • Erano fedeli all’Eucaristia Domenicale (la S. Messa)
  • E desiderosi di testimoniare a Tutti la bellezza della vita nata da questo dono. (la Missione)

 

La “devozione” allo Spirito Santo, non si riduce alla riscoperta di nuove o più significative preghiere allo Spirito Santo,  ma di una immersione sempre più consapevole e adulta al mistero della Chiesa, dove attraverso i “quattro pilastri” di cui sopra, Egli può agire in noi e attorno a noi,  facendoci fare cose ben più grandi di quelle che fece lo stesso Gesù.

 

La Santità della Chiesa lungo i secoli ne è testimone. Una santità mai venuta meno, anche nei momenti più bui e tristi della sua storia: Una santità che proprio nei momenti più bui ha saputo far rispuntare germogli di vita nuova, pensiamo nei secoli scorsi al monachesimo e ai grandi ordini religiosi,  pensiamo oggi ai grandi movimenti di spiritualità laicale, il cui contributo sta dando un volto sempre più giovane alla chiesa rinata dal Vaticani II

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