OMELIA VIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Anno C     LETTURE: Sir 27,4-7; Sal 91; 1Cor 15,54-58; Lc 6,39-45

 

“Il frutto dimostra come è coltivato l’albero”  (Siracide)

“Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dalle spine, né si vendemmia uva da un rovo.”  (Vangelo)

Due versetti fondamentali per verificare se la nostra vita segue Cristo o segue altro. Attenti a quanto le letture delle domeniche precedenti ci hanno richiamato: Non una semplice dirittura morale (anche i pagani, direbbe il Vangelo, si comportano così), ma una passione per quel Cristo che abbiamo incontrato e che ricerchiamo ogni giorno nel mistero della Chiesa (Sacramenti, Parola di Dio, vita di fraternità,carità).  Affascinati da questa sua vita cerchiamo e ci lasciamo coinvolgere per vivere ed essere  segnati anche noi dalla sua stessa tensione: cioè, ciò che Egli ha imparato e impara dal Padre. E il Padre è “un Dio pietoso e misericordioso, lento all’ira e grande nell’amore” (Esodo)…. E se questo è reale se ne vedranno i frutti…..  Una natura nuova che genera un uomo nuovo.

 

“così quando un uomo riflette, gli appaiono i suoi difetti.” (Siracide)

Riconoscere  questo, è un lavoro (riflettere per dare un giudizio) e la quaresima che si apre lo indica in quattro parole, fondamentali per una verifica e una crescita:  ASCOLTO, PREGHIERA, DIGIUNO, CARITA’.

 

ASCOLTO: chi ascoltiamo per verificare se la nostra vita è di Cristo o continua ad essere del mondo?  Quaresima è sempre stato un momento ricco e abbondante della proclamazione della Parola di Dio…  Nessuno ci impedisce di farne tesoro, di ricercarla anche attraverso i mass media… (TV 2000, Radio Maria, i discorsi del Papa…)  Ma, in questo tempo, almeno l’ascolto libero e attento delle letture della Messa Domenicale, arrivando in chiesa per tempo e,  usando i foglietti per prepararsi…. e continuarne il lavoro a casa con il foglio offerto per la riflessione personale. (il foglio degli avvisi, nel retro)

 

PREGHIERA: che cosa domandiamo al Signore….  Essere innamorati della vita porta a chiedere di poterla vivere come questa Parola (Gesù, Parola del Padre)  ci testimonia affascinandoci, ci suggerisce…

 

DIGIUNO:  educarci a cominciare a porre in essere , il criterio di un Altro (quello di questa Parola) e verificarlo, ponendo a parte (digiuno) il mio buon progetto, che “anche i pagani possono vivere”, come ancora direbbe Gesù.

 

CARITA’:  la vita nuova che comincia ad emergere da questo lavoro, vita come quella di Cristo e che non può, come la sua, non aprirsi al mondo. Fare la Via Crucis diventa un momento di vera pietà se è mendicanza di quell’Amore che da la vita “non solo per i propri amici ma anche per i nemici”.

Aprirsi alla carità spicciola e dare il risparmio del nostro digiuno in carità, vuol dire accogliere gesti pedagogici che verificano la nostra apertura alla Carità vera, che è Cristo:

 

BUONA E SANTA QUARESIMA

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