OMELIA XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Anno B

LETTURE: Dt 4,1-2.6-8 Sal 14; Gc 1,17-18.21b-22.27; Mc 7,1-8.14-15.21-23

In tutte le nostre comunità si sta riprendendo il cammino, finite le ferie in cui ci si era tutti dispersi per il mondo, ora è il momento di ricompattarci.

Ma quale  Cammino? Quello dei  Piani pastorali,  quello degli incontri, quello degli impegni assunti…. “La Macchina parrocchiale” rimessa a punto da alcuni richiami che i Pastori si sentono  di rinnovare,  come dopo un tagliando, è pronta a ripartire.

La liturgia di oggi è come se fosse preoccupata a far si che la partenza avvenga con il piede giusto: non una struttura da conservare e far funzionare nel modo migliore possibile, ma un’occasione per purificare il cuore e renderlo sempre più”vicino” al Signore.

Così abbiamo pregato nell’orazione all’inizio della s. Messa: “Guarda, o Padre, il popolo cristiano radunato nel giorno memoriale della Pasqua, fa’ che la lode delle nostre labbra risuoni nella profondità del cuore: la tua parola seminata in noi santifichi e rinnovi tutta la nostra vita”.

Nella tradizione Ebraica il libro del Deuteronomio parla al “cuore” del pio Israelita che contempla la storia dell‘Alleanza e scopre la Sua grandezza e la sua saggezza non come frutto delle proprie iniziative, ma al contrario come frutto  dell’ascolto e della sequela del su Dio. Un Dio che è Vicino, “che cammina con Te”, che ha a cuore la tua grandezza..

Abbiamo bisogno di “convertirci” davanti alla parola “legge”, oggi intesa come norma che limita la mia libertà. Nella tradizione Giudaico Cristiana, mai è stata intesa così. La legge è l’indicazione che chi ti vuol bene ti offre per accompagnare  te,  che sei inesperto, nel cammino della vita, tant’è che è chiamata “Alleanza”, Patto di amicizia. E’ l’indicazione di un papa che aiuta il proprio figlio a non perdersi davanti alle scelte della vita. Ridurre la legge ad un obbligo o sostituirla con le proprie interpretazioni è distruggere il rapporto di fiducia (fede) che tiene in piedi l’esperienza religiosa. chi disobbedisce ad una legge, non disobbedisce ad una legge semplicemente, ma distrugge un rapporto (Peccato).

La lettera di San Giacomo, letta oggi, non fa che ripetere questo discorso: “Per sua volontà egli ci ha generati per mezzo della parola di verità, per essere una primizia delle sue creature.” Ci ha dato la vita con la Parola di verità, che è Gesù. Ce lo ha donato perché seguendolo, fossimo creature per eccellenza. Allora:

“Accogliete con docilità la Parola che è stata piantata in voi e può portarvi alla salvezza. Siate di quelli che mettono in pratica la Parola, e non ascoltatori soltanto, illudendo voi stessi.”  Legge, Parola, hanno  il loro compimento in Gesù.

Iniziare l’anno pastorale, accogliere le varie indicazioni, è per convertire ancora di più il nostro cuore e rendere così missionaria la nostra vita:

“perché quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: “Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente””

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