OMELIA XVI DOMENICA TEMPO ORDINARIO

XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Anno B

LETTURE: Ger 23,1-6; Sal 22; Ef 2,13-18; Mc 6,30-34

 

Ecco  il metodo del “buon Pastore”, che ama e che guida, che mette in crisi i cattivi pastori preoccupati solo di “avere” dal proprio gregge e non certo di farlo crescere; ecco il metodo, dicevo:  ” Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano di ritorno da una missione compiuta, avevano molte cose da dirsi, ma prima di tutto avevano bisogno di ri-flettere, di ri-posare lo sguardo su ciò che avevano compiuto per scoprirne il senso per la loro vita, perché solo nel ri-scoprire il senso di ogni cosa la vita cresce e ci si  ri-immerge con più forza, nuovamente nella realtà.

Gesù ha compassione, “perché erano come pecore senza pastore”, perché si accorge che tutti si portano dentro un bisogno, a cui poco danno attenzione: Il senso delle cose che si sono fatte o che si stanno facendo e allora… “ si mise a insegnare loro molte cose.”

Compassione,  cum-patire, ricercare insieme il senso che fa capace di appassionarsi alle cose della vita, e scoprendole capaci di rispondere al nostro cuore, e sostenere la nostra ricerca di felicità.

Significativo il brano di San Paolo. Cristo è venuto ad abbattere il muro di separazione che esiste spesso e volentieri nel nostro agire quotidiano. Un dualismo che distrugge: il dover fare tante cose, perché bisogna farle e non si possono lasciare perché la vita corre… e il tremendo bisogno che queste cose non ci schiaccino, non ci disumanizzino. Per condurre tutto in unità, perché la fatica dell’agire costruisca e non distrugga il nostro cuore.

“Egli è la nostra pace”. Da buon Pastore, da buon maestro ha dato la sua vita perché nulla ci schiacciasse, nulla ci disumanizzasse,  e tutto prendesse senso. Solo così può nascere la pace che è la certezza che tutto ciò che faccio e sono è positivo, è per la vita, è il dono di Uno che mi ama.

Molti di noi in questi giorni vivono l’esperienza del ri-poso, delle ferie, della vacanza. Questo tempo ha qualcosa a che fare con quanto sopra o rimane l’ennesima cosa da fare per “uscire” dall’alienazione del quotidiano anziché  un tempo per “entrarvi” in profondità, recuperando i motivi più veri che fanno grande la nostra vita e il suo agire?

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