ANNO B
Prima lettura (Dt 4,32-34.39-40)
Salmo responsoriale (Sal 32)
Seconda lettura (Rm 8,14-17)
Vangelo (Mt 28,16-20)
“Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».
E’ questo lo stupore sottolineato dalla liturgia odierna, Il Dio Trinità, il Dio rapporto, il Dio Amore ha scelto la logica dell’Amore stare con l’amato, ma perché? Perché “sia felice tu e i tuoi figli”, perché tu sia “Figlio” e possa partecipare della Sua eredità.
Sperimentare un Dio così, significa subito riconoscere a quale grandezza è stato elevato l’uomo, creato non sottomesso, ma patner, creato “a sua immagine e somiglianza”: libero, fecondo e signore di tutto il creato.
Questa festa, posta a coronamento del Mistero Pasquale, ci ricorda non solo la grandezza della dignità umana nella sua creazione, ma anche tutto l’Amore che questo Dio ha posto in essere perché l’agire dell’uomo, libero, fecondo e signore, deturpato dal peccato, potesse riacquistare sempre la grandezza dell’Inizio.
Significativo poi il Vangelo, che ci ricorda come questa grandezza non sia semplicemente un dono da custodire ma un dono da diffondere, come è nella natura della cose belle che si ricevono. La Missione è la condizione dell’Amore, giocare la propria libertà con questo Dio, perché fecondità e signoria siano vissute, riprendendo ancora la prima lettura, “perché sia felice tu e i tuoi figli”.