OMELIA II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (Anno B)

LETTURE: 1 Sam 3,3b-10.19; Sal 39; 1 Cor 6,13c-15a.17-20; Gv 1,35-42

 

E’ iniziato il tempo “ordinario”.

Ci sono momenti particolari nella vita che ci portano alla memoria delle grandi cose accadute per noi. “Fermarsi per sentirsi amati” e momenti in cui la vita chiede di essere vissuta, ridecisa alla luce di quanto contemplato. Questo è il tempo ordinario.

Che ne è oggi dell’avvenimento sperimentato nel Natale, che ne è oggi dell’avvenimento che continua ad incarnarsi per noi?

Bella la figura di Samuele, è l’esempio del Bambino evangelico, semplice che aspetta solo di essere coinvolto, ed ogni più piccola provocazione ne diventa l’occasione: “Eccomi”, «Parla, perché il tuo servo ti ascolta»

Ma anche la chiamata dei Primi… tanto si è scritto su di loro, quelle “Quattro del pomeriggio” rimasto nella memoria a distanza di tanti anni, quell’eccomi che ha cambiato la vita fino a darla totalmente per quell’uomo lì, incontrato.

Certo se Natale è stato solo un buon sentimento…è difficile che per esso si dia la vita…. Si lasci subito tutto, per seguirlo…

San Paolo nella lettera odierna ci mette alla prova e ci chiede di verificare come questo fatto è diventato così coinvolgente nella nostra vita da dettare i criteri con cui gestiamo la nostra sessualità. E’ solo un esempio, ma un esempio che ciascuno di noi può verificare molto semplicemente. Non parlo di coerenza, parlo di un desiderio che ci fa mendicare quel modo di essere perché corrisponde alla logica che ci ha coinvolti e che ci ha affascinati, che ci fa sentire oggi la bellezza di amare e amarci secondo la logica del dono ricevuto nel Natale.

Buon cammino

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