LA PAROLA DELLA DOMENICA (II DOMENICA DI PASQUA)

II DOMENICA DI PASQUA  “della Divina Misericordia” (Domenica dell’Ottava di Pasqua)

Anno A

LETTURE: At 2,42-47; Sal 117; 1 Pt 1, 3-9; Gv 20, 19-31

 

Che bella questa figura dell’Apostolo Tommaso, vuole sperimentare Cristo Risorto direttamente: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».

Ognuno di noi è chiamato alla stessa esperienza, ognuno di noi ha bisogno di quell’incontro personale.  Anche noi come Tommaso, dopo quell’incontro potremo dire: «Mio Signore e mio Dio!».

C’è un piccolo rimprovero di Gesù a Tommaso, non perché chiede questo privilegio, ma semplicemente perché non mancavano i segni a cui guardare per essere certi di questo fatto.

Gli Atti degli Apostoli ci descrivono in un sommario la vita che nasce dalla sequela a questo Risorto, una vita impossibile a chi non lo ha incontrato, a sua volta segno sacramentale della sua presenza di Risorto in mezzo ai suoi.

Anche oggi, sostenuti dal bellissimo Brano di san Paolo, ci fermiamo stupiti e ringraziamo.

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