OMELIA 6 GENNAIO – EPIFANIA DEL SIGNORE

Solennità    LETTURE: Is 60,1-6; Sal 71; Ef 3,2-3a.5-6; Mt 2,1-1

DOMENICA DOPO L’EPIFANIA         BATTESIMO DEL SIGNORE

Anno B – Festa LETTURE: Is 55,1-11; Is 12,2-6; 1 Gv 5,1-9; Mc 1,7-11

Chiudiamo il Natale con queste due feste che, pur celebrando due momenti diversi della vita di Gesù, ne indicano un’unica preoccupazione. La sua “manifestazione” il Suo farsi conoscere come Dio dal popolo d’Israele (Battesimo) e da tutti i popoli della terra nel segno dei Magi

Il Vangelo ha altri momenti in cui Gesù si manifesterà come l’inviato dal Padre, la chiesa ambrosiana e le chiese Orientali racchiudono tutti questi episodi nella festa dell’Epifania, rileggendoli poi ad uno ad uno nelle domeniche “dopo l’Epifania”:  Le nozze di Cana, dove Gesù compi il “primo segno”, la moltiplicazione dei pani, e il miracolo del mare, fatti che nella tradizione rabbinica attestavano che il Messia era tale in quanto, nuovo Mosè, avrebbe ripetuto i miracoli che questi fece uscendo dall’Egitto.

I segni sono gesti “ambigui” dicono e non dicono, chiedono un lavoro per scoprirne il significato, impegnano la libertà davanti alle difficoltà, soprattutto chiedono la presenza viva di una domanda che tocca la dimensione profonda del cuore umano in cerca di risposta.

Nei Magi tutto questo è presente: La loro tradizione affermava che da Israele sarebbe uscita la salvezza e un segno l’avrebbe annunciato. Una stella. Tutta la loro vita è tesa a scrutare questa stella e quando essa spunta, lasciano tutto per seguirla. Non si lasciano impaurire dalle difficoltà sino a quando arrivano al posto indicato e lì riconosceranno Colui che cercavano. L’adorano, l’accolgono nella loro vita e… “per altra strada tornarono al loro paese”. Una vita nuova segnata da questo incontro.

Il Battesimo nel Giordano: è la Trinità stessa che presenta questo Nazzareno (fa conoscere). Alla presenza dello Spirito Santo, la voce del Padre proclama: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

In questa liturgia è forte la presenza dell’acqua come segno che da contenuto alla figura di Gesù “O voi tutti assetati, venite all’acqua voi che non avete denaro, venite”. Gesù sarà riconosciuto se la vita sarà assetata e nessun bene umano sarà in grado di dissetarla, perché non si ha il vero denaro.

Cercate il Signore, mentre si fa trovare, Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra,
senza averla fecondata e fatta germogliare,
perché dia il seme a chi semina e il pane a chi mangia,
così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca.In San Giovanni quest’acqua, con lo Spirito e il sangue, sarà il segno del Sacramento del Battesimo. Il primo “Si” che l’uomo pronuncia quando vuole lasciarsi conquistare da questa presenza che rispondendo alle sue attese, interpella e cambia la vita.

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