OMELIA XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Anno A

LETTURE: Is 55,10-11; Sal 64; Rm 8,18-23; Mt 13,1-23

“Ecco, il seminatore uscì a seminare…. “

C’è un terreno da cui dipende l’accoglienza, ma c’è anche una accoglienza che chiede il coinvolgimento della propria libertà. In tutti i casi c’è sempre una provocazione offerta alla vita personale e comunitaria che “accade” e che segnando la storia, non può essere mai più cancellata. Significativa la prima lettura: Un fatto “accade”, nessuno può far finta di non vedere: ”come la pioggia che scende dal cielo…” davanti ad esso esistono varie reazioni, la responsabilità di ciascuno ne determinerà l’esito finale.

Per capire meglio questa affermazione dobbiamo partire da una considerazione profondamente Biblica, La Parola di Dio non è semplice “suono delle labbra”, ma Parola che fa…:”Dio disse,  e le cose cominciarono ad esistere” o, ancor di più, “Il Verbo si è fatto carne”, l’agire di Dio (verbo) è diventato una Persona con cui incontrarsi, o scontrarsi….

La Parola di Dio, quella che leggiamo nella Bibbia, è una storia in cui Dio si coinvolge con l’uomo, chiamata alleanza. Essa è costituita da “fatti”: Dio, poi, attraverso i suoi intermediari ne da una spiegazione, un giudizio da cui ripartire, un invito a non lasciar cadere la provocazione ricevuta, e questo, per il bene di tutti. La libertà di ciascuno, chiamata sempre in gioco, darà la sua risposta: Anche la non risposta è sempre una risposta anche se negativa.

Oggi più di altri tempi, tenuto conto anche di quanto sopra, si è spinti a leggere la Parola di Dio nei fatti del quotidiano. Quanto sarebbe interessante fermarci e ascoltarli…!  dal telegiornale, ai fatti che ciascuno sperimenta nel suo quotidiano. Ma sarebbe oltretutto interessante vedere anche come li accogliamo e li lasciamo agire dentro di noi: i criteri della parabola sono molto esplicativi. Scandalo, sentimento… che si auto esauriscono con il cambio del canale. Esamina psicologica a cui poi si rimanda la colpa sempre agli altri; pochissime volte: “ma questo fatto come interpella me, la mia vita personale, il suo procedere…?”  il mondo infatti, cambia non come frutto di astratte analisi dei così detti specialisti, ma perché comincio a cambiare io.Per chi è attento, oggi, più che mai Dio parla, anche la nostra è una Storia Sacra, in cui Dia ha detto e testimoniato l’ultima e definitiva Parola: “Amore”.  Chiede a noi di coniugarla nelle realtà che incontriamo.  San Paolo nella lettera odierna è come se ci invitasse a guardare a tutta la creazione e con essa, i continui fatti che accadono, come la presenza di un grido: “che questa esperienza si compia”, almeno in albore qui, nella attesa del suo definitivo compimento, quando saremo tutti in Dio Figli e Fratelli.

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

I commenti sono chiusi.