OMELIA XI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO  

Anno A

LETTURE: Es 19,2-6a; Sal 99; Rm 5,6-11; Mt 9,36-10,8 

“Voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa”

Riprendendo il cammino ordinario, dopo aver sperimentato nei misteri dell’Incarnazione e della Redenzione l’amore che ci fa esistere, la liturgia odierna vuole ridirci in sintesi che quanto ci è accaduto e accolto nei Sacramenti Pasquali ci è stato dato per il mondo intero: “Questo popolo, che siamo noi, non è soltanto «segno» e depositario della nuova alleanza fra Dio e l’umanità, ma è un popolo di missionari, di annunciatori, di testimoni.”

Popolo Sacerdotale: Il metodo di Dio, sia nel primo che nel secondo testamento è sempre stato il medesimo: scegliere qualcuno che si coinvolga con lui, perchè dalla sua esperienza tutti vedano e sperimentino. La Fede è, infatti, una esperienza, non un discorso su Dio, e l’uomo impara vedendo e coinvolgendosi come è nella sua natura, sperimentando da subito la reale consistenza di questa proposta per le proprie attese. Sacerdotale perché è colui che nella tradizione, è più di ogni altro chiamato a coinvolgersi con Dio stesso, nello stare davanti a Lui, nella Liturgia, nella Parola accolta e annunciata, Egli è l’intermediario fra Dio e gli uomini, prega per loro presentandoli a Lui e aiutandoli ad essere anch’essi “segno” di Lui.

All’inizio della Sua Missione Gesù, dunque, sceglie per inviare: Paragona il mondo ad un grande campo di grano maturo che attende la mietitura. Uomini ormai adulti che chiedono il senso vero per la propria vita e la chiarezza di una vocazione per il loro quotidiano. A differenza dei sacerdoti e dei rabbini del primo testamento che vivevano all’interno di un luogo sacro o di una scuola della Parola, li invita ad “andare”. Egli sarà il primo testimone di questa “nuova scelta pastorale” girando in lungo e in largo la terra di Palestina e i paesi limitrofi. L’Amore, infatti, non attende va in cerca, desidera il compimento di tutti.

Gli Apostoli diventano così il primo nucleo del nuovo popolo Sacerdotale: “giustificati” direbbe San Paolo oggi, perché insieme e ognuno personalmente, sentano la responsabilità di costruire il Regno di Dio, testimoniandone i criteri su cui poggia la sua consistenza.

La Chiesa tutta insieme e ogni membro in particolare chiamati con il Battesimo, continuano nel tempo e nello spazio questo grande compito, consapevoli che questa “vocazione”, questa chiamata, è la carità più grande offerta all’uomo del proprio tempo. Fare di Cristo il cuore del mondo, testimoniato e annunciato come “il Salvatore”, rinnovando le sue opere meravigliose. Nuovi “Cristi” che abbracciano il bisogno dell’uomo e con il Suo cuore sappiano condividerlo, e trovare insieme le vere risposte.“Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”

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