Anno C |
LETTURE: Is 62,1-5; Sal 95; 1Cor 12,4-11; Gv 2,1-12
Queste prime domeniche che seguono l’Epifania continuano a sviluppare il tema della “manifestazione” di Cristo: oggi nel Banchetto di Cana di Galilea: “manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.” Per l’evangelista Giovanni “la gloria” di Cristo è il mistero della morte e resurrezione, è “quell’ora” in cui, donando la vita e risorgendo dai morti, da inizio a quel Regno di amore e di comunione con il Padre. Nel banchetto di Cana di Galilea nel segno delle nozze e del vino nuovo, inizia il compimento delle scritture. |
“Nessuno ti chiamerà più Abbandonata,…., dice il Profeta,
come gioisce lo sposo per la sposa, così il tuo Dio gioirà per te.”
“… e i suoi discepoli credettero in lui” la fede è un cammino: Dopo il primo incontro, che ha suscitato in loro l’entusiasmo per quel maestro a tal punto da lasciare tutto e seguirlo, ora è necessario un lavoro che fondi questo sentimento e ne dia le ragioni.
Anticipando l’ora, a Cana nasce qui il nuovo popolo di Dio. Maria, tra gli invitati, indica il metodo perché questa realtà si compia «Qualsiasi cosa vi dica, fatela». L’obbedienza porterà a risultati sorprendenti. Finalmente ecco il “vino buono”. Accade sempre che la pochezza umana, offerta, messa a disposizione nell’obbedienza si trasformi nel centuplo quaggiù, albore di vita eterna.
L’epistola di san Paolo ai Corinzi è un chiaro esempio di come questo popolo, ricevuto il dono del “nuovo vino”, Lo Spirito Santo, e mettendo a disposizione di tutti quanto ricevuto da ciascuno, costruisca nel mondo “la Gloria di Cristo”. lo abbiamo espresso molto bene nel canto al Vangelo: “Dio ci ha chiamati mediante il Vangelo,
per entrare in possesso della gloria del Signore nostro Gesù Cristo.”
La “gloria” di Cristo, anticipata a Cana, portata a compimento sulla Croce, nell’obbedienza diventa la “gloria” del discepolo, diventa la sua totale realizzazione che compie la sua vocazione battesimale e, come abbiamo accennato la domenica trascorsa, festa del Battesimo di Gesù, sarà portata a compimento nel Banchetto eterno dove si realizzerà in pienezza il regno messianico: Dio tutto in tutti.
L’Eucaristia che celebriamo ogni domenica è il Sacramento che realizza in mezzo a noi questo Mistero di Obbedienza, dove presentiamo ogni volta la nostra pochezza che Dio trasfigurerà nel Dono del suo Unico Figlio. La forza dello Spirito farà poi, come afferma la liturgia, di noi che mangiamo di quell’unico Pane e beviamo a quell’unico calice, un solo Corpo con Cristo, chiamato a portare nel mondo la stessa umanità che Egli ci ha testimoniato nell’attesa che si compia la “beata speranza” nel regno eterno del Paradiso.
_________________________________
Obbedienza alla propria vocazione = Gloria qui, oggi, nella costruzione del mondo rinnovato, albore e anticipo di quella Gloria che sarà compimento un giorno nel regno dei cieli, dove Dio sarà tutto in Tutti.