OMELIA XII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Anno B 
LETTURE: Gb 38,1.8-11; Sal 106; 2 Cor 5,14-17; Mc 4,35-41

 

«Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».

Il Vangelo di Marco è stato scritto principalmente per un cristiano che viene dal mondo pagano; deve dunque testimoniare  a costui che Colui che annuncia è più forte delle loro divinità: Egli è il Signore del cielo e della terra. Gli elementi della natura gli obbediscono! Ma è un Signore diverso dai loro dei anche nell’esercizio di questo dominio, non un dio capriccioso, ma un Dio Amore il cui rapporto si esprime nella fede, fiducia, sempre

Dobbiamo entrare nella mentalità dell’uomo antico che vede nel mare una realtà che suscita sacro terrore: propiziarsi la divinità che vi presiede con riti magici, diventa impegno per poter viverci.  Gesù che è in grado di comandare a questi elementi deve senz’altro essere “il Signore del cielo e della terra”, deve appartenere al mondo di quella divinità che soprassiedono al governo  della stessa natura.

Gesù è dunque riconosciuto come Dio, o almeno impegna a porsi una domanda in tal senso; ma un dio che sembra mettere in discussione il rapporto sin ora concepito con la divinità di sempre: il padrone da tenersi buono e accattivarsi come possibile …. Un dio di cui anche noi purtroppo, ne portiamo spesso l’immagine e le conseguenze: un dio da invocare nei momenti drammatici della vita, e da dimenticare in altri, perché altri sono le realtà da cui attendiamo risposte, un dio tappabuchi  a cui rivolgersi quando non si sa più dove andare … No, invece, un Dio che chiede un rapporto di fiducia “sempre” anche quando sembra “che dorma”. Un Dio, personale a cui affidare tutta la vita, perché è sempre con noi …  «Perché avete paura? Non avete ancora fede?». Un Dio che sia nella tempesta, che nella bonaccia ha a cuore ciascuno di noi e tutto permette per la solidità della nostra esistenza.  Un Dio che ha  un disegno d’amore su di noi,  a sempre buono, cui guardare, per seguirlo,: “Ringrazino il Signore per il suo amore,
per le sue meraviglie a favore degli uomini”, ci ha messo sulle labbra il salmo!

Il rimprovero di Gesù va in questa direzione: agitarsi di fronte agli avvenimenti è atteggiamento ancora troppo pagano …  la fede  è la certezza che tutto è grazia, perché è “l’amor che move il sole e l’altre stelle.” (Dante)

Abbiamo pregato all’inizio di questa Eucaristia: “Rendi salda, o Signore, la fede del popolo cristiano, perché non ci esaltiamo nel successo, non ci abbattiamo nelle tempeste, ma in ogni evento riconosciamo che tu sei presente e ci accompagni nel cammino della storia. “

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