OMELIA VI DOMENICA DI PASQUA

Anno B
LETTURE: At 10, 25-27. 34-35. 44-48; Sal 97; 1 Gv 4, 7-10; Gv 15, 9-17

 

Essere Cristiani è una grazia di cui forse non ci meravigliamo più, vista la scontatezza con cui viviamo la fede. I tanti adulti che in questa Pasqua hanno ricevuto i Sacramenti della Iniziazione Cristiana, lo possono testimoniare con forza e dirlo a noi  che a questi doni ci siamo  accostati  quasi per inerzia, costretti ancora  da regole di convenienza più  che da  reale convinzione.

Sarebbe interessante poterli “intervistare” e scoprire come sono arrivati alla fede. Tutti affermeranno che sono state le circostanze della vita a cui hanno obbedito lasciandosi condurre quasi per mano: le circostanze, che noi spesso chiamiamo “caso”, sono state riconosciute come il luogo in cui il “Mistero” ha operato la loro chiamata.

“Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi”

Rileggere la prima lettura, sembra risentire la storia di molti di loro: la Chiesa obbediente allo Spirito che ha agito in loro, ne ha preso atto e ha conferito loro i Sacramenti che introducono alla nuova vita risorta, che Cristo ha inaugurato con la sua Pasqua: Battesimo, Cresima, Eucaristia:

Allora Pietro disse: «Chi può impedire che siano battezzati nell’acqua questi che hanno ricevuto, come noi, lo Spirito Santo?». E ordinò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo.

Questi adulti che arrivano alla fede, confermata dal battesimo, sono un grande dono per tutti noi: in un mondo che sembra dimenticare Cristo, questi fratelli, che per vari motivi erano lontani da Gesù,  ne scoprono il messaggio e chiedono di poterlo seguire, ridando a noi quelle ragioni che spesso non abbiamo mai cercato, dando per scontato ciò che anche per noi è stato un giorno “dono”. Forse non ci siamo mai soffermati a pensarlo: “prima ancora che io potessi scegliere, Lui mi ha scelto! “                                                                                                                                      Ma perché mi ha scelto? Non perché sia semplicemente bravo …  quelle persone lo erano anche prima  del Battesimo e per continuare ad esserlo non era necessario riceverlo, … ma perché:

“ portiate frutto e il vostro frutto rimanga” e quale è questo frutto:? “ Rimanete nel mio amore”

E che cosa significhi questo “rimanere” è lo stesso Gesù che lo spiega:

“ Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.”

Con il risultato che ne consegue:

“Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.”

E ancora, qual è il contenuto di questo comandamento:

“ Che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.”

La seconda lettura infine è la descrizione meravigliosa di questa esperienza: Amare, come Lui ci ha amati!. Dilatare nel mondo l’esperienza di gratuità che abbiamo ricevuto e ci fa vivere in abbondanza,  e così ogni uomo possa esserne partecipe, possa essere anch’egli “salvato”

Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui.”

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