OMELIA III DOMENICA DI PASQUA

Anno B
LETTURE: At 3,13-15.17-19; Sal 4; 1 Gv 2,1-5a; Lc 24,35-48

 

Ancora oggi una “esperienza” del Risorto! Egli compie le promesse scritte nei profeti e che avranno il loro compimento nella predicazione al mondo intero di questo fatto, “ cominciando da Gerusalemme.”

Cristo conferma gli Apostoli, li immerge in una vera esperienza perché ogni uomo ne possa farne parte attraverso il perdono dei peccati e la conseguente umanità nuova, risorta, a immagine dello stesso Risorto.

La Chiesa, la comunità dei credenti, coloro che sono stati raggiunti dal mistero della Pasqua, vivono questo dono, dunque,  portandolo al mondo intero. Del resto non può che accadere questo a chi incontra e sperimenta una grande cosa. Perdonati, per perdonare.

I Sacramenti del Risorto: Battesimo, Cresima ed Eucaristia ci sono stati lasciati per darci la forza di questo compito, per rinnovare continuamente in noi quella grazia che siamo chiamati a portare in ogni luogo. Non la nostra generosità, ma LUI, l’unico che ha vinto ciò che l’uomo vorrebbe vincere ma non è in grado di farlo, la morte.

La vita Cristiana è spesso confusa come una “morale” personale: l’importante che “io mi comporti bene, non faccia del male a nessuno …!” Perché chiedo i Sacramenti per i miei figli? “perché possano percorrere una strada buona nel mondo, abbiano un punto di riferimento e un aiuto nel momento della difficoltà  …. !”  Queste sono le affermazioni che spesso sentiamo ripetere e che già Gesù ai suoi tempi  ebbe a contestare:” non fanno così anche i pagani …!”

Per essere buoni, giusti non è necessario essere cristiani,  il Battesimo è una chiamata a svolgere un compito che la liturgia del Sacramento esplicita in tre parole: “Sacerdotale, profetico e regale”. E la Confermazione ci dona  lo Spirito Santo per vivere la fedeltà a questo compito così grande, e L’Eucaristia, ogni Domenica, ci nutre con la Parola di Dio e con il Pane Eucaristico perché, ed è sempre la liturgia che parla, possiate “ Portare a tutti la gioia del Signore risorto”.

Un compito Profetico: la vita, con il suo agire, anticipi quello che sarà un giorno, definitivo per tutti, la vita d’amore in Cristo nella gioia del Paradiso.

Un compito Sacerdotale: la vita, con il suo agire, diventi capace di coinvolgersi con le gioie, i dolori e le speranze del mondo per offrirle a Dio e in questa offerta renderle strada per la conversione

Un Compito regale: la vita con il suo agire, diventi capace di servire l’uomo perché realizzi la sua chiamata e possa essere a sua volta coinvolto nello stesso progetto d’amore:

Tutto questo non con iniziative sporadiche, anche buone, ma con la Vocazione che ognuno ha incontrato e assunto liberamente nella vita.

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