OMELIA III DOMENICA DI QUARESIMA

Anno B
LETTURE: Es 20,1-17; Sal 18; 1 Cor 1,22-25; Gv 2,13-25

 

Nel contestare il legalismo religioso Gesù indica la strada della libertà, quella che accoglie il vero Dio, eliminando attorno a sé gli altri dei, è una strada che passa per la croce, ma arriva alla resurrezione,

Oggi Gesù mette in discussione ciò che di più sacro esisteva in Israele, il tempio. Lo fa perché questo segno che doveva ricordare l’alleanza che Dio aveva stabilito con Lui e che assicurava la Sua presenza in mezza al popolo, aveva ormai perso del suo iniziale contenuto riducendosi ad un luogo “magico”, che pretendeva di vantare diritti, ma dimenticava le conseguenze. Una fede, carica di riti, ma slegata dalla vita, il vero culto richiamato dai profeti.

Dio, pur riconosciuto come tale, era trattato come tutte le altre divinità, dimenticando quell’alleanza che lo aveva reso “unico” e coinvolto con l’esperienza quotidiana, capace di rendere Israele un popolo “libero”, non schiavo delle proprie passioni, né del padrone di turno, gioioso di poter godere della terra in cui “scorre latte e miele”, che Dio aveva loro donato.

Il decalogo (prima lettura), non va letto come un codice legalistico, ma come la preoccupazione di un “Padre” che indica al suo popolo i pericoli da evitare per non tornare in schiavitù. E’ importante leggerlo nella sua interezza, cominciando dal principio dove Colui che ama Israele si presenta e afferma il motivo di questa nuova alleanza: “«Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile….”  Se non vuoi ritornarci, questa è la strada … una strada di libertà.

Ritorna la parola “Obbedienza” che ha nella croce il suo segno più alto e fecondo: Certo, una obbedienza filiale, come quella di Cristo, dettata dall’amore.  San Paolo oggi ci ricorda che, come cristiani, anche noi rischiamo di cadere nella logica condannata da Gesù. Il discorso della Croce è quanto mai attuale. Di fronte ad un mondo che esalta l’individualismo, noi annunciamo un altro criterio, scandalo e stoltezza, ma sapienza di Dio:  “ Fratelli, mentre i Giudei chiedono segni e i Greci cercano sapienza, noi invece annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio”

Camminando verso la Pasqua, siamo invitati con il lavoro della quaresima, a mendicare questa mentalità. Seguendo Cristo, il discepolo sa di non essere da meno del maestro, ma sa come Lui che  questa morte è per la vita: «Distruggete questo tempio e  in tre giorni lo farò risorgere».

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