OMELIA IV DOMENICA DI PASQUA

Anno C    LETTURE: At 13, 14. 43-52; Sal 99; Ap 7, 9. 14-17; Gv 10, 27-30

 

 

Seguire il Pastore, riconoscere l’Agnello seduto sul Trono, oggi reso incontrabile nel mistero della Chiesa, per avere la vita Eterna.

 

La Pasqua ha riaffermato chi “vince”, ora tocca a noi lasciarsi coinvolgere. Il Piano di Dio non si ferma, ma chi non si decide davanti  al “dono” di questi giorni rischia di esserne escluso.

 

La Parola “seguire” sembra essere il ritornello delle letture di oggi:

 

“Molti Giudei e prosèliti credenti in Dio seguirono Paolo e Bàrnaba ed essi, intrattenendosi con loro, cercavano di persuaderli a perseverare nella grazia di Dio. “ (Atti)

 

“perché l’Agnello, che sta in mezzo al trono, sarà il loro pastore
e li guiderà alle fonti delle acque della vita.
E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi»  (Apocalisse)

 

«Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.” (Vangelo).

 

In un mondo carico di individualismo, la parola “seguire” rischia di essere fuori moda o al massimo un modo di dire, un ispirarsi, un prendere spunto …  ma alla fine sono Io che decido!  Non una reale esperienza, dove il mio giudizio sulle cose è continuamente verificato  alla luce di questo nuovo fatto, alla luce dell’esperienza nuova che  lo ha generato. Anche la più grande provocazione se non diventa un lavoro può diventare spunto per impedire alla “Verità” di fare breccia nella nostra vita, come i Giudei della prima lettura, e perdere una occasione per la vita.

 

Il Seguire…,  perché non sia facilmente frainteso, Il Cristianesimo lo ha incarnato in una Persona, Gesù Cristo, in un Luogo, il Cristo risorto, vivo e operante nella chiesa. E, ancora la prima lettura ci testimonia la concretezza di questo, sia in positivo che in negativo.

Non Seguire: “ ma poiché la respingete e non vi giudicate degni della vita eterna, ecco: noi ci rivolgiamo ai pagani.” Seguire: “Nell’udire ciò, i pagani si rallegravano e glorificavano la parola del Signore, e tutti quelli che erano destinati alla vita eterna credettero .

 

La figura del Buon Pastore, richiama subito il verbo “seguire”: Un gregge senza pastore non saprebbe dove andare e un Pastore che ha consapevolezza della ricchezza che è per sé quel gregge non può che condurle in luoghi di vera vita., di vita eterna.

La vita eterna non à la “vita dopo la morte”, ma la vita che ha già un inizio nel tempo e in tutta la sua bellezza, per completarsi pienamente  poi nella eternità. Nel seme c’è già la potenzialità della grande pianta.

 

Seguire non è dunque questione di un condividere o meno un pensiero, un modo di fare… ma di una possibilità di vita e di vita eterna in contrapposizione ad una non vita, ad una non vita eterna.  Tutto si gioca non su una opinione, ma su una esperienza, dicevamo carica di giudizio: Conviene o non Conviene seguire Cristo, presente oggi nella sua Chiesa? A ciascuno di noi una risposta personale!

 

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