OMELIA II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Anno C

LETTURE: Is 62,1-5; Sal 95; 1Cor 12,4-11; Gv 2,1-12

 

Un altro segno (così Giovanni, non miracolo) con cui Gesù si fa conoscere ai suoi discepoli. “Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.”

Uno sposalizio. Quante volte nell’Antico testamento Dio si paragona allo Sposo che gioisce per la sua sposa, il suo popolo, che cerca Colei di cui si è innamorato anche se si è prostituita ad altre divinità, disposto a ricominciare sempre perché Lui è fedele. Esempio tra i tanti testi, anche la prima lettura di oggi del Profeta Isaia. “come gioisce lo sposo per la sposa, così il tuo Dio gioirà per te.”

Uno sposalizio in cui si offre un “vino nuovo” perché la festa di nozze non perda il suo sapore, Un  vino che rimanda a quel “calice del mio Sangue offerto per voi e per tutti” perché la nuova ed eterna alleanza  non venga mai meno,

Ancora una manifestazione che rimanda al Mistero della Pasqua (“la mia ora”) in cui quel Bambino che abbiamo adorato nel Natale porterà a compimento il Suo Sacrificio, per rendere la sua sposa “Santa ed immacolata al Suo cospetto nella carità” (Ef 1,4).

L’Eucaristia che celebriamo ogni domenica trova in questo segno un suo esplicito riferimento; Cristo si è donato, si dona qui ed ora, perché non venga meno la gioia nel mondo, perché ogni uomo possa sperimentare ancora ciò che oggi proclama il Profeta Isaia: “Nessuno ti chiamerà più Abbandonata, né la tua terra sarà più detta Devastata,
ma sarai chiamata Mia Gioia e la tua terra Sposata,” e, in questa esperienza,  tutto diventi “pegno anticipo” di quella Gioia eterna che non verrà mai meno e per la quale il nostro cuore è fatto.

In questo Mistero d’amore contempliamo pure il compito di Maria:  sostenere il bisogno che siamo con la sua intercessione: “Non hanno vino!” e l’indicazione di un metodo per rispondervi:: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela». La devozione alla Madonna à solo per rimanere desti davanti alla vita e per centrare il modo vero per amarla, rispondendo alle sue reali esigenze come Egli ci indicherà.

Siamo amati! Continua a richiamarci il Mistero del Natale. La nostra risposta è vivere in quella Chiesa, in quel Corpo di Cristo, Sposa del Suo Signore, direbbe San Paolo oggi, vivendo con libertà e totalità  i carismi ricevuti, al servizio di tutti: “ A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune”. Sono il frutto della Pasqua, della morte e resurrezione e del dono dello Spirito: “Fratelli, vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti”

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