Anno C
LETTURE: Mic 5,1-4a; Sal 79; Eb 10,5-10; Lc 1,39-45
«Ecco, io vengo per fare la tua volontà».
Oggi la liturgia propone ed esalta questa dimensione: nell’obbedienza di Cristo e di Maria al volere del Padre si realizza la salvezza del mondo.
Che cosa è l’obbedienza? Oggi una parola desueta, ma nel rapporto d’amore è l’atteggiamento più intelligente che possa esistere. Mi fido perché so che mi vuoi bene e ciò che mi chiedi è per il mio bene e di conseguenza per il bene del mondo, poiché ogni gesto, anche il più piccolo di ciascuno di noi, costruisce se positivo o distrugge se è negativo l’intera umanità.
L’autore della lettera agli Ebrei la definisce come il nuovo sacrificio da offrire a Dio «Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato», ma solo quell’: «Ecco, io vengo per fare la tua volontà».
Ecco perché il Natale è per i poveri, termine da non confondere con la categoria sociologica dei poveracci, è per coloro che sentendosi bisognosi attendono e accolgono non un loro buon progetto, ma quello che Il Padre offre.
Betlemme la città così piccola, è stata scelta, per essere fra i villaggi di Giuda, la città più grande, perchè:
“da te uscirà colui che dovrà essere il dominatore in Israele; “
Maria invece è Beata perché “ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto»
Frutto dell’obbedienza è la pace. “Abiteranno sicuri” perché il dono offerto,
“sarà la pace”. Pace, non semplice sentimento ma una “Persona”, Cristo.
Oggi sembra che manchi dappertutto la pace, nelle Famiglie, nella società,nel cuore dei singoli…. Forse perché si è preoccupati d’altro anche a Natale….?
Oggi sembra che manchi la “sicurezza” forse perché le sicurezze le poniamo in altro, nelle nostre forze, nei nostri progetti, nella politica….?
In questi giorni è tradizione di scambiarsi gli auguri di Buon Natale, di pace. di serenità… che contenuto daremo a queste parole perché non siano formali ma, al contrario, esprimano un vero auspicio per sé e per il mondo?