OMELIA XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO   RE DELL’UNIVERSO

LETTURE: Dn 7,13-14; Sal 92; Ap 1,5-8; Gv 18,33b-37

 

Una festa abbastanza recente nella tradizione liturgica voluta da diverse realtà cattoliche per riaffermare in un mondo che si sta secolarizzando che c’è un “altro regno” che non vuol opporsi a nessun altro regno anzi,  ma da sempre, vuol porsi al servizio della verità di ogni uomo, di ogni realtà che ne è il suo vissuto.

“Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce” dirà Gesù. Ecco perché Pilato esprime tra le righe del suo interrogatorio un certo senso di imbarazzo, se non di paura. La Verità con la “V” maiuscola mette in discussione tutte le pretese verità del mondo, tutte le ideologie che vogliono il monopolio di sudditanza dell’uomo. “ Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. “ e la Verità dirà in altra circostanza “vi farà liberi.”

Re nella tradizione Biblica è Colui che custodisce il popolo che gli è stato affidato, a nome di Jahwéh, difendendolo dai nemici esterni e offrendo il suo servizio perché all’interno della vita quotidiana tutto cresca, tutto possa servire l’umano, in tutte le sue dimensioni.

Cristo, il popolo degli uomini,  non se lo è conquistato con il potere, ma dando la vita sulla croce, ecco perché il primo sentimento è la gratitudine. Si chiude un anno liturgico:  domenica per domenica abbiamo celebrato le grandi cose che Egli ha fatto per noi.   Con il libro dell’Apocalisse diciamo allora: “A Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi un regno, sacerdoti per il suo Dio e Padre, a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen.”

Un potere che è un “servizio”, perché la verità trionfi: “Che cosa è la verità” chiederà lo stesso Pilato. La risposta è semplice, Ciò che mi rende uomo vero… Ma è l’esperienza della Verità il grande lavoro della vita, capace di smascherare ogni menzogna che ha sempre la pretesa anch’essa di servire l’uomo, ma parzializzandolo,  quindi distruggendolo.

Tutto è Vostro, ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio, dirà San Paolo. Politica, economia, divertimento, sport… famiglia, affetti non possono essere regni che viaggiano in parallelo o si contrappongono al Regno di Cristo, ma esperienze, che per essere vere, cioè capaci di contribuire alla  crescita totale dell’uomo devono lasciare entrare Cristo, il suo giudizio, la sua Persona.

Domenica scorsa  si affermava “tutto finirà”. Solo la sua Parola resterà. Cristo, Parola del Padre  Ciò che finisce potrà rimanere se si coinvolgerà con il  Regno di Cristo: Così il profeta Daniele “il suo potere è un potere eterno,
che non finirà mai,
e il suo regno non sarà mai distrutto.”

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