OMELIA XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Anno B

LETTURE: Dn 12,1-3; Sal 15; Eb 10,11-14.18; Mc 13, 24-32

Tutto finisce, ma “ ma le mie parole non passeranno “ quali Parole?   “Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte.”

C’è una presenza che in mezzo a tutti i guai del mondo non viene meno, anzi dalle ceneri di quanto finisce può far nascere “una cosa nuova”,  bisogna accorgersene, come l’uomo attento che sa leggere i segni del fico “quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina”:

Il male c’è, e quanto rumore fa…. E noi ne siamo coinvolti a tal punto da esserne schiacciati se non saremo capaci di “quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina”. (lc 21, 28-20).

Il male c’è, ma è lì, nella sua drammaticità,  a confermare un giudizio “tutto ciò che non viene da Dio, finirà”, tutto quello che non è Dio e che noi abbiamo, al contrario, adorato come divinità “cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte”. Per tutti, “Sarà un tempo di angoscia, come non c’era stata mai dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo”. Ma il male, non avrà l’ultima parola, per chi ha posto la sua consistenza In Dio: “I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento; coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre.” “ in quel tempo sarà salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel libro.”.

Al di là di queste descrizioni scritte con un genere letterario non più a noi familiare, quello apocalittico, l’insegnamento è più che chiaro. Un insegnamento che Gesù non proclama per prepararci alla cosi detta fine del mondo, ma per stare all’erta in  “ogni esperienza che nella nostra vita sembra una fine del mondo”: I nostri fallimenti, i nostri peccati, il male che ci portiamo addosso che ci intristisce …. Tutto questo non potrà mai essere l’ultima parola sulla vita personale e sociale del singolo uomo, perché chi ha fede sa che Cristo, con la sua resurrezione, ha vinto il male e lo potrà vincere in noi, se in quella situazione, avremo il coraggio di un nuovo e più totale affidamento.

Rileggiamo insieme il salmo che abbiamo innalzato come risposta alla prima lettura:

                                                       Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.

 

Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.

Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.

Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.

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