SOLENNITA’ DEL CORPO E DEL SANGUE DEL SIGNORE

Le letture del giorno

Es 24, 3-8; Sal.115; Eb 9, 11-15; Mc 14, 12-16. 22-26.

Ogni Eucaristia è la celebrazione della Nuova ed Eterna alleanza, già prefigurata in quella  Antica, firmata da Mosè al Sinai.  Ogni Domenica celebriamo questo memoriale…

Ma allora qual è il Significato di questa festa?

Nasce  in un momento storico preciso, a seguito della bolla “transiturus” di Urbano VIII che è testimone del miracolo Eucaristico di Bolsena ….  Nasce in un momento in cui la Chiesa, cosciente di un dono prezioso che possiede, lo vuole “vedere”, lo vuole “adorare”, vuole portarlo trionfalmente nelle vie del proprio paese, sentire la vicinanza fisica del “Dio con noi”.

Una Festa che si arricchisce  degli inni più belli che la tradizione ha composto in onore dell’Eucaristia e che oggi   rischiamo di perdere…..  Una festa che pur con i dovuti adattamenti dati dalle circostanze può dire molto anche a Ciascuno di noi, uomini di questa epoca.

Faccio qualche esempio: Riscoprire una presenza e riconoscerla anche nei gesti esterni

  • Nel tabernacolo….. quanto silenzio si recupererebbe in chiesa…..  un modo di entrarvi, un modo di uscirvi… un modo di stare… in Ginocchio in piedi…. Un tempo per fermarsi dove “Lui guarda me e io guardo Lui” Come nel simpatico episodio del Curato d’Ars.
  • Quando si fa la comunione… un modo di andarvi nel raccoglimento e nel canto che unisce agli altri fratelli, camminando insieme in modo ordinato verso…  ricevendo Gesù con “timore e tremore”… ritornando al posto  rispettando le indicazioni….
  • Il momento dell’Elevazione in chiesa, durante la Messa…
  • Quando L’Eucaristia entra nelle nostre case come cibo agli ammalati…. Chiederla, preoccuparsi che i nostri anziani abbia questo cibo per il loro cammino unendolo alla sofferenza di Cristo. Ricordarsi che il vero sacramento del Cristiano morente è l’Eucaristia data come “viatico”
  • Riscoprire le indicazioni che da sempre la chiesa chiede per fare una buona comunione. 1) Essere in grazia di Dio (confessarsi), Sapere e pensare chi si va a ricevere, essere digiuni.
  • Ma soprattutto la Messa domenicale come necessità per la vita Cristiana e la Messa quotidiana come l’esercizio più vero e più autentico per incominciare la giornata.

E potrei continuare, pensando a come spesso bistrattiamo questo sacramento.

Certo è un pane e un vino che ci è stato dato da Mangiare e da Bere,  certo con le dovute disposizione per non mangiare e bere la propria condanna, direbbe S. Paolo. Ma anche un Tesoro da riconoscere presente per la nostra vita e quella del mondo.

Recuperare la tradizione che ha arricchito la chiesa di una grande tradizione, significa non aggiungere semplicemente  gesti e parole, ma riscoprire  Un Dono che proprio perché così grande, mai esauriremo di riconoscerlo come espressione dell’Amore grande di Dio.

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