PENTECOSTE

Prima lettura (At 2,1-11)   (Sal 103)

Seconda lettura (Gal 5,16-25)

Vangelo (Gv 15,26-27; 16,12-15)

 

Nell’Ascensione Gesù, salendo al cielo, invia i suoi, da loro un compito e un carisma. Oggi questo compito e carisma è ” riempito di Spirito Santo”, perché nessuna obiezione, nessuna povertà,  campi scuse. Noi siamo  Cristo nel tempo e nello spazio non per capacità nostra, ma come strumenti in mano ad un Altro, lo Spirito Santo che agisce  attraverso di noi e con noi. Anche il Gesù storico nasce per opera dello Spirito ed è inviato dallo Spirito che scende su di Lui.

Sarebbe interessante dare a questo “Spirito” un volto, perché quando lo si invoca o lo si cerca sia chiaro dove trovarlo, dove incontrarlo, certo non riducendolo a quello che si  crede di sperimentare…. Anche se la partenza è lì …

La discesa dello Spirito fa nascere la Chiesa è lì, dove quell’insieme di persone diventa una realtà più grande di quello che sembra essere e che era qualche momento prima, lì, questa nuova realtà nata dall’effusione dello Spirito, diventa Cristo qui ed ora, nel tempo e nello spazio. Potremmo dire Lo Spirito è nella Chiesa, è coinvolto con essa sino ad identificarsi (anche se mai si esaurisce in essa). E’ nei suoi Sacramenti, è nell’annuncio della Parola… è nella sequela ai suoi pastori, è quella vita di Chiesa che fa scaturire da tutte queste esperienze la vita di carità. Una vita dell’altro mondo in questo mondo, possibile perché è un Altro che agisce in noi.

Invocare lo Spirito, è invocare la Chiesa….  È farne esperienza, è coinvolgersi con la Sua vita è mettere a disposizione il poco che siamo perché sia trasformato nel Corpo di Cristo, come il Pane Eucaristico sull’altare.  E tutto questo per contagiare il mondo della stessa Forza. LA  Missione non è una serie di iniziative anche buone, è la presenza del mondo di questa forza nuova portata dalle nostre persone trasformate dallo Spirito. Come nel giorno di Pentecoste questa vita, sa aggregare perché parla un linguaggio che il cuore attende, testimonia una forza “che il mondo irride, ma che rapir non può”. (Manzoni, Pentecoste)

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