OMELIA XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Prima lettura (Is 45,1.4-6)

Salmo responsoriale (Sal 95)

Seconda lettura (1Ts 1,1-5)

Vangelo (Mt 22,15-21)

 

Ogni autorità costituita è da Dio. Ce lo ricorda espressamente S. Paolo e un capitolo del Catechismo della Chiesa Cattolica (§ 1897 al § 1927), e quindi deve essere riconosciuta e seguita, attraverso di essa Dio può compiere anche grandi cose (Prima Lettura)

ti ho dato un titolo, sebbene tu non mi conosca.
Io sono il Signore e non c’è alcun altro,
fuori di me non c’è dio;
ti renderò pronto all’azione, anche se tu non mi conosci,
perché sappiano dall’oriente e dall’occidente
che non c’è nulla fuori di me.
Io sono il Signore, non ce n’è altri».

Quindi un compito che dipende da Dio e che realizza il suo piano. Non dunque due strade parallele che non si incontrano mai, l’una che non dipende dall’altra. Questo Vangelo è stato spesso interpretato come una autonomia del potere umano e non come una dilatazione dell’autorità divina, a tal punto che quando esso si comporta o afferma il male, il cristiano è chiamato a quella disobbedienza pur cui Pietro potrà dire al Sinedrio ”«Bisogna ubbidire a Dio piuttosto che agli uomini.”

Rendere a Cesare, ciò che è di Cesare, Il Cristiano è un buon cittadino ed è chiamato ad impegnarsi perché la realtà umana cresca secondo il disegno di Dio, che è il vero bene dell’uomo. A Dio ciò che è di Dio e l’uomo è la sua immagine che va servita, come si serve Dio.

Oggi, giornata missionaria. La Missione è questo servizio, che su comando di Gesù è vissuto sino agli estremi confini della terra. Un servizio perché l’uomo sia uomo in tutti i suoi aspetti, primo fra tutto ciò che sta a fondamento della sua grandezza, la fede in Cristo. Renderlo cosciente di questo è il primo passo perché poi tutto possa crescere secondo il cuore di Dio

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