OMELIA XX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Anno A

LETTURE: Is 56, 1.6-7; Sal 66; Rm 11, 13-15.29-32; Mt 15, 21-28

 La vocazione di Israele non è mai stata fine a se stessa, ma per tutti popoli. Dio sceglie sempre alcuni, per un progetto universale. Questa deve essere una chiara consapevolezza e Gesù sta educando i suoi a questa logica: Egli risponde: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele».

Che cosa lo costringe poi all’eccezione del Vangelo di oggi?  Il grido di una persona che ama e che ha fede: Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri».

Due dimensioni fondamentali: Amare il bisogno che si ha  e avere la certezza che Lui è la vera risposta.

Amare, prendere in seria considerazione il bisogno che siamo, come una madre vive il dramma di un figlio ammalato, conoscerlo  a fondo, viverlo con la consapevolezza grande della propria impotenza, ma nella certezza che Lui il Signore è la vera e unica risposta.

I tentennamenti di Gesù oltre ad essere fondati, “non sono venuto a risolvere tutti i problemi”, sono pedagogici, tendono a dire, c’è un metodo che sa guarire sempre: abbracciare il bisogno di chiunque incontriamo, senza pretese di risultati immediati fatti a nostra immagine e somiglianza. Vuole educare i discepoli, noi, i primi destinatari della sua attenzione, che vorrebbero sbrigarsi, e togliersi di mezzo il problema: “Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!”, a condividere, a “cum patire” a patire insieme

Il grande tema della Missione a cui tutti noi battezzati siamo chiamati, perché tutti i popoli riconoscano il “Signore” come la risposta alle loro attese, non si risolve con qualche discorso , o con qualche gesto di carità, ma con una vera compagnia al bisogno dell’uomo.

Il vero bisogno dell’uomo, poi, è uno solo: Cristo, dove ogni cosa vissuta in Lui “è guarita” è capace di corrispondere al nostro cuore.

Così abbiamo pregato all’inizio della S. Messa, nella Collertta:

O Padre, che nell’accondiscendenza del tuo Figlio mite e umile di cuore hai compiuto il disegno universale di salvezza, rivestici dei suoi sentimenti, perché rendiamo continua testimonianza con le parole e con le opere al tuo amore eterno e fedele.

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