OMELIA PRIMA DOMENICA D’AVVENTO

Anno C

LETTURE: Ger 33,14-16; Sal 24; 1 Ts 3,12-4,2; Lc 21,25-28,34-36

Inizia un nuovo anno liturgico, ci accompagnerà la testimonianza del Vangelo di Luca, il Vangelo dei poveri, il Vangelo delle grandi parabole della Misericordia. Un grande cammino da Nazareth a Gerusalemme, dove si compirà Il nuovo ed eterno Sacrificio.

Inizia con queste domeniche anche la preparazione al grande anno Giubilare, dove la “Misericordia” sarà il cuore di tutto, dove la “Speranza” di poter attingere a questa Misericordia ci porterà a vivere i grandi gesti della tradizione ormai millenaria di questa realtà, che già Mosè aveva voluto per il suo popolo, per la remissione di ogni debito, per il ritorno al punto di inizio dove tutto doveva essere riscoperto come dono, il dono della Terra offerto a tutti senza distinzione di ceti e categorie.

Il primo gesto del Giubileo, sarà l’apertura della PORTA SANTA nella notte di Natale. Nella tradizione Giovannea CRISTO E’ LA PORTA:«Io sono la porta. Chi entrerà attraverso di me sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo» (Gv 10,9). 

Entrare in quell’ovile, entrare in quel regno, è possibile solo se entriamo in noi stessi e lasciamo che la luce di Cristo illumini le nostre attese, quelle vere, per trovare poi le vere risposte.

Come ci aiuta in questo l’AVVENTO?  Il primo passo della vita perché sia impostata bene, perché si apra a Cristo, è riconoscere il bisogno che siamo, l’attesa che ci portiamo dentro, smascherando i possibili surrogati che pretendono di sostituirsi a Lui, il Cristo, la vera risposta, il vero Salvatore.

Il secondo passo, è vivere nella certezza che una risposta vera c’è. Il profeta Geremia ci sostiene e da ragioni alla nostra speranza, quelle che ci assicurano di non essere ingannati:

“Ecco, verranno giorni – oràcolo del Signore – nei quali io realizzerò le promesse di bene che ho fatto alla casa d’Israele e alla casa di Giuda.
In quei giorni e in quel tempo farò germogliare per Davide un germoglio giusto, che eserciterà il giudizio e la giustizia sulla terra.
In quei giorni Giuda sarà salvato e Gerusalemme vivrà tranquilla, e sarà chiamata: Signore-nostra-giustizia.”

Se impostiamo bene il cammino che ci sta davanti: “risol­levatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina” .

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