OMELIA XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Anno B

LETTURE:  Nm 11,25-29; Sal 18; Gc 5,1-6; Mc 9,38-43.45.47-48

Una Parola che dovrebbe incoraggiare tutto il bene che esiste nel mondo senza mortificarlo, soprattutto quando ci si sente investiti di “autorità”, e l’adulto per definizione dovrebbe essere sempre “autorevole”

Dio è il Bene per eccellenza ed ogni scheggia di bene rende presente anche inconsciamente, Lui, il Suo Amore che salva, che costruisce la storia.

La verità, la bontà sono dimensioni che il cuore umano ricerca sempre. In questo cammino, la Rivelazione, la Parola di Dio porta a compimento questa tensione che è comunque presenti in ogni uomo, per il fatto stesso di esserlo.

Il peccato originale devia questa ricerca e spesso, per le tante influenze esterne, l’uomo è portato a confondere i piani del vivere, ecco allora il compito dell’autorità, di chi, come accennavamo nelle domeniche precedenti amando serve questa verità.

Il Vangelo di oggi è duro con chi questa autorità la impone e non sa rispettare i tempi di ognuno.  I piccoli non sono solo i bambini, ma tutti coloro che sentendosi in cammino hanno bisogno di punti di riferimento chiari. L’adulto dovrebbe essere questo punto di riferimento che non banalizza chi desidera crescere, valorizzando tutto quanto è positivo e ogni giorno di più.

Lo scandalo, l’ostacolo, l’inciampo che spesso la superficialità dei così detti adulti è oggi stigmatizzato con forza da Gesù. Colui che per definizione dovrebbe generare diventa impedimento a chi vuol vivere e allora sarebbe meglio…. E questo “meglio” è sottolineato con radicalità, perché si tratta di non bloccare una crescita, una vita verso il buono, il bello, il vero.

San Giacomo oggi non si risparmia nel condannare chi ha “ricevuto”, ogni tipo di ricchezza, anche quella materiale e ne fa cattivo uso soprattutto nei confronti di chi il Signore mette accanto. Ogni dono non è mai per affermare se stessi, ma, e ritorna il verbo di domenica scorsa, per servire, per realizzare insieme il grande dono della vita, per essere insieme compagnia verso il destino nuovo a cui tutti siamo in cammino.

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